Parco didattico sperimentale del castagno

© foto Liliana Medici

ALLA RISCOPERTA DELLA CASTANICOLTURA FRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO.

Forse più di qualsiasi altra specie del nostro Appennino, il castagno ha goduto nel corso dei secoli di una attenzione tutta particolare da parte dell’uomo. Ne è risultato un intimo rapporto di mutua dipendenza che ha condizionato nei secoli la civiltà della montagna, plasmandone usi e cultura e determinando sostanziali cambiamenti nel paesaggio montano. Le vicende della castanicoltura costituiscono pertanto un importante elemento della nostra storia.

Nonostante le attuali condizioni di diffuso abbandono, il castagno può inoltre costituire ancora un’importante risorsa per la montagna, sia per la sua funzione produttiva eminentemente eco-compatibile sia per il valore estetico-ricreativo che gli deriva tanto da madre natura quanto dal suo ruolo nella cultura dell’Appennino. Il castagno ed i suoi frutti sono infatti ormai entrati a far parte del nostro immaginario collettivo, così come del paesaggio appenninico tanto apprezzato in Italia e nel mondo.

La Fondazione Cassa di Risparmio assieme all’Accademia dell’Agricoltura dedicano proprie risorse per mantenere viva la tradizione del castagno che in questi 10 ettari di parco se ne illustra la storia e le forme di recupero.

La gestione del parco si avvale inoltre del contributo di volontari e della rete con le realtà del territorio tra cui cooperative di produzione lavoro ed agricola.


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