Ecomuseo della Montagna Pistoiese

© foto Lorenzo Gori

DESCRIZIONE

L’Ecomuseo della Montagna Pistoiese, costituito negli anni 80, è un insieme di 6 itinerari all’aperto, musei, poli didattici e manufatti storici che permettono di conoscere la Montagna Pistoiese attraverso i segni che il rapporto fra uomo e ambiente ha lasciato durante secoli di storia. Un ambiente essenziale, dove l’acqua e il bosco hanno fornito materia prima ed energia, utilizzata dagli abitanti per impianti produttivi semplici e ingegnosi: ferriere, ghiacciaie, molini. L’ecomuseo organizza laboratori didattici con personale qualificato, frequentati da circa 2000 studenti e ospita numerosi visitatori per un totale complessivo di circa 8000 presenze all’anno.

Il 22 novembre 2011 è nata l’Associazione Ecomuseo della Montagna Pistoiese che gestisce tutto il sistema e ha sede in Palazzo Achilli, Piazzetta Achilli 7, Gavinana (PT).


PALAZZO ACHILLI

Punto informativo centrale dell’Ecomuseo, deve il suo nome al ricco commerciante romano Filippo Achilli che nel Settecento acquistò l’antica struttura, già del Principe di Piombino Ludovico Appiani, e provvide ad ampliarla e in parte a ricostruirla.

Restaurato nel 2005, è sede di esposizioni temporanee volte ad approfondire argomenti legati alla storia della Montagna, organizza regolarmente laboratori didattici per adulti e bambini e dal 2017 ospita il museo naturalistico archeologico.


L’ ITINERARIO DEL GHIACCIO

Permette di ripercorrere la storia della produzione del ghiaccio naturale, sviluppatasi nella Montagna Pistoiese dalla fine del ‘700 ai primi decenni del ‘900. La Ghiacciaia della Madonnina, che si raggiunge dal Sentiero della Ghiacciaia – Ecomuseo Trekking, serviva a conservare il ghiaccio naturale.


L’ ITINERARIO DEL FERRO

Racconta la storia della siderurgia in epoca tardo medievale e pre-industriale presente sulla Montagna Pistoiese almeno dal XIV secolo; dal 1543, grazie a Cosimo I de’ Medici, la zona divenne primo polo siderurgico del Granducato di Toscana. La montagna, con i suoi fitti boschi e l’abbondanza di acqua, era infatti ricca di energia naturale e garantiva la forza motrice e il combustibile per gli antichi opifici di lavorazione del ferro.

A Maresca è visitabile la più antica ferriera di tutta la Toscana; costruita verso la metà del XIV secolo, ha lavorato fino agli anni ’80 del 1900. Al suo interno si conservano i macchinari idraulici storici (ruote, albero, magli). Il visitatore può provare a lavorare il ferro, sotto la guida dei nostri operatori.

Il museo del ferro di Pontepetri, aperto nel 1999, propone documenti, filmati e attrezzi per lavorare il ferro provenienti dalle antiche ferriere locali. Gli studenti più giovani sono coinvolti in una divertente caccia al tesoro, “Il Principe di ferro”. Nel giardino pubblico vicino al museo è stato ricostruito un comparto per l’uso dell’energia idraulica, con canali (gore) e bottaccio; l’acqua del torrente Maresca mette in azione due grandi ruote in legno e un maglio che riproducono gli ambienti della ferriera e del mulino da castagne. Dal giardino didattico è possibile proseguire per circa 600 m lungo il sentiero della Ferriera fino alla presa d’acqua sul torrente Maresca.

A Mammiano è visitabile il Ponte Sospeso (costruito nel 1922), uno dei ponti pedonali a fune più lunghi al mondo (212,4 m di luce) e un’altezza massima di 40 m dal letto del fiume. Accesso libero.


L’ ITINERARIO DELL’ ARTE SACRA

Ha il suo fulcro nella Pieve di Popiglio, arricchita nel corso del XVI e XVII secolo di preziose opere d’arte, donate come ex voto da una famiglia di popigliesi residenti a Roma, i Vannini. Grazie a loro la Pieve di Santa Maria Assunta, che possiede un organo realizzato dall’organaro Giuseppe Testa del XVII secolo, espone oggi nel Museo diocesano d’Arte Sacra rari esempi di barocco romano. Nell’oratorio della Compagnia del Santissimo Sacramento sono conservati preziosi tessuti e abiti liturgici.

Il polo didattico dell’Arte Sacra, raggiungibile a piedi dalla piazza della Chiesa, è un centro in cui è possibile svolgere attività pratiche come quella della tessitura.

Il Ponte di Castruccio Castracani e le antiche dogane in località Lambure-Piteglio segnava un tempo il confine fra Lucca e Pistoia, come testimoniano le antiche dogane recentemente restaurate e adibite ad agriturismo.


L’ ITINERARIO DELLA VITA QUOTIDIANA

Permette di confrontare le abitudini di vita odierna con quelle dei nostri predecessori, evidenziando come nell’arco di pochi decenni sia radicalmente mutato il nostro rapporto con il lavoro e con l’ambiente.

Al Museo della Gente dell’Appennino Pistoiese di Rivoreta si propone un viaggio nella vita della gente di questo territorio dai secoli scorsi ai giorni nostri, sollecitando il visitatore a calarsi nella dimensione del “fare con le mani”. All’interno del museo si trovano anche il Laboratorio del giocattolo, dove si possono costruire semplici giochi con materiali di recupero, e il Laboratorio della lana, dove è possibile cimentarsi nell’arte della tessitura.

Percorrendo la via della Castagna ad Orsigna intervallata da due ponti autoportanti realizzati secondo un progetto di Leonardo da Vinci si incontrano un metato per l’essiccazione delle castagne e il Molino di Giamba, a due palmenti andante ad acqua, costruito nel 1820, tutt’oggi usato per la macinatura delle castagne raccolte nei boschi vicini. A completamento è possibile visitare un castagneto didattico.

Dopo il Molino è possibile vedere la ricostruzione della capanna del carbonaro e una carbonara didattica in sezione, che permette di comprendere il processo di combustione della legna attraverso il quale si otteneva il carbone.


L’ ITINERARIO NATURALISTICO

Valorizza le specie botaniche e forestali tipiche dell’Appennino Pistoiese e documenta la presenza dell’uomo fin dall’età preistorica.

All’Orto Botanico Forestale di Abetone la temperatura media estiva è inferiore ai 20 gradi centigradi, per questo ospita molte specie di tipo alpino, tra le quali spiccano alcuni “relitti glaciali” come l’abete rosso, il rododendro rosso, ecc.

Attraverso il Polo didattico di Fontana Vaccaia, l’Orto Botanico approfondisce i vari aspetti naturalistici della Montagna Pistoiese. Al suo interno si organizzano esposizioni temporanee e corsi formativi. Sono inoltre a disposizione dei visitatori un erbario con essenze locali, microscopi binoculari da esercitazione e spazi mostra.


L’ ITINERARIO DELLA PIETRA

Percorre a ritroso la storia della montagna portando il visitatore a camminare lungo il tracciato medievale della Via Francesca della Sambuca, partendo da Pavana fino a Sambuca Castello, antico borgo medievale fortificato. Su molte abitazioni della zona sono visibili antiche maschere scolpite nella pietra legate a ritualità magiche.

Al polo didattico della pietra sono esposti gli attrezzi e gli oggetti dell’antico mestiere dello scalpellino, un mestiere insegnato agli abitanti del posto dai Maestri comacini. Nello stesso edificio si trova il bivacco dell’Ecomuseo. È anche possibile visitare su richiesta la vicina chiesa di S. Cristoforo e S. Jacopo dove è presente un prezioso dipinto della scuola di Guido Reni.

Nella riserva biogenetica forestale di Acquerino sono visibili resti archeologici, frutto di una ricerca che ha interessato un’area di circa 1600 mq, a seguito della quale sono stati ritrovati anche reperti ceramici databili fra il X e il XII secolo che permetterebbero di interpretare il sito come un complesso monastico medievale.


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