Il santuario della Madonna di Calvigi

© foto Don Michele Veronesi

AUDIO GUIDA

A cura delle studentesse e degli studenti del Liceo Linguistico dell’IIS Montessori Da Vinci Porretta Terme – Alto Reno Terme (Bo)

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DESCRIZIONE

In un giorno non meglio precisato tra il 1521 e il 1550 don Simone, Parroco di Granaglione, percorrendo la mulattiera che congiunge Granaglione a Boschi, fu colto dalla pioggia e trovò riparo sotto un masso che sporgeva dalla montagna. Cessata la pioggia e ripreso il cammino, il masso che aveva fornito riparo al sacerdote si staccò. Grato alla Madonna per il pericolo scampato, fece dipingere sul sasso un’immagine della Vergine con il Bambino in braccio.

La devozione a quell’immagine crebbe nel tempo, tanto che gli abitanti di Granaglione, nel 1630, colpiti dalla peste, si recarono scalzi e penitenti in pellegrinaggio per chiedere la grazia di essere liberati dal morbo. Come voto venne costruito un piccolo oratorio dedicato alla Madonna della neve, in cui il masso che conteneva il dipinto fungeva da parete di fondo dell’edificio e l’immagine risultava così la pala dell’altare.

Nel 1634 iniziò a diffondersi la notizia che a Calvigi avvenivano guarigioni miracolose e il luogo iniziò a richiamare pellegrini dai paesi e dalle montagne circostanti.

Nel 1635 il vecchio oratorio fu demolito e venne costruito un edificio più capiente, le cui dimensioni ricalcavano l’attuale navata centrale della chiesa.

Nel 1781 furono eseguiti nuovi lavori di ampliamento: nel soffitto si tolsero le capriate in legno e fu modificato a volta innalzandolo di quattro metri. La chiesa aveva tre altari, il maggiore era sovrastato da una pala raffigurante l’Incoronazione della Madonna con i Santi Nicola da Tolentino e Agostino. Al centro del dipinto vi era un’apertura che consentiva di vedere la pittura della Vergine con il Bambino posta sul masso.

Nel 1825 fu aggiunto il campanile, nel 1836 all’interno del Santuario le ancone e gli altari furono ornati a colori dal pittore bolognese Camillo Veronesi.

Nel 1900 il santuario subì l’ultima ristrutturazione di una certa importanza: venne costruita l’abside affinché l’immagine della Madonna potesse essere custodita all’interno del Santuario. L’antica immagine dipinta sul sasso, vittima del tempo e dei diversi restauri, fu staccata dal masso nel 1862, per garantirne una migliore conservazione. Nel 1920 fu trasferita in affresco su tela dal pittore Agostino Mazzanti. Nell’agosto del 1936 il cardinale Nasalli Rocca procedette all’incoronazione della nuova immagine. Dal 1954 l’immagine su tela venne sostituita da una copia in ceramica di Faenza.

Attualmente è visibile nel Santuario una nuova copia dell’immagine, su tela, che conserva gli elementi tipici dell’originale “Madonna di don Simone” affrescata sul sasso: la Vergine regge con il braccio sinistro il Bambino, il quale stringe nella mano destra la corona del rosario.

La festa solenne del Santuario è quella dell’Assunzione della Beata Vergine Maria che si celebra il 15 agosto.

Nelle domeniche di luglio e agosto la messa è celebrata presso il Santuario alle ore 18:00.


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